Gradualmente, Lucia Ferdinandi acquisisce un ruolo sempre più autonomo all’interno dell'ufficio stile della griffe, soprattutto nel design delle collezioni di prêt a porter-donna e delle licenze: dalla lingerie alla maglieria, dai costumi da bagno agli accessori in pelle e alla bigiotteria.

La sinergia con personalità di spicco, come Oliviero Toscani, Pat Cleveland e Clarissa Burt, durante gli shooting fotografici per Vogue o Harper’s Bazar, piuttosto che nelle sfilate, arricchisce ulteriormente la sua formazione professionale, lasciando un segno indelebile nella sua attitudine creativa. Concluso, per esigenze familiari, il periodo lavorativo nel suddetto atelier, la stilista si trasferisce poi a Firenze, dove tuttora risiede, senza tuttavia mai interrompere i rapporti con Lancetti, fino alla sua scomparsa nel 2007. Per alcuni anni Lucia Ferdinandi disegna come stilista freelance diverse collezioni di abbigliamento donna per Sonia Fortuna e Le Tricot, nota azienda perugina di maglieria.

Il 2006 è l’anno di un importante cambiamento: debutta con il nuovo progetto Boudoir d’Autore, di cui è ideatrice e mente creativa, dedicandovi tutta l’esperienza acquisita negli anni.
A Gennaio, in concomitanza di Pitti Immagine, la stilista presenta la sua prima collezione, nella suggestiva cornice tardobarocca fiorentina di Palazzo Capponi all’Annunziata: sfilano i suoi abiti ispirati ai celebri dipinti degli Impressionisti, in un raffinato mix fra le atmosfere rétro e le tendenze attuali.
Muse ispiratrici sono le donne di Monet, Manet, Renoir e le ballerine di Degàs. Reginette maliziose, signore grintose e di difficile conquista, capaci di fare la rivoluzione col Romanticismo.
Un’originale performance di arte, moda e musica, esaltata dalla presenza di Julìe Marghilano, modella e artista greco-americana che accompagna le sue esibizioni con il violino elettronico, già nota per aver calcato le passerelle di Roberto Cavalli, Gai Mattiolo e Laura Biagiotti. La stilista incontra subito il giudizio favorevole ed entusiasta di stampa e pubblico.

Nel Giugno successivo, in occasione della mostra fotografica di arte contemporanea Light on China Art Generation, in anteprima europea a Firenze, nello stesso sfondo di Palazzo Capponi, è scelta come madrina, esponendo alcuni capi ispirati alla Cina Imperiale ed al Rinascimento italiano, momenti di massimo splendore delle due culture. In Ottobre 2006, nell’ambito di un progetto di scambi culturali ed economici tra Firenze e Ningbo, città della moda e appendice di Shangai, su invito di Silvano Gori, Assessore alle attività produttive in carica, Lucia Ferdinandi partecipa come espositore all’ International Ningbo Fashion Fair, dove s’impone con il suo Made in Italy, originale e di alto livello. Seguono altri eventi di arte-moda, a Firenze, inseriti nell’ambito delle varie edizioni di Pitti Immagine, a cui la stilista partecipa come ospite/sponsor. Prestigiose sono le vetrine espositive: le sale del St. Regis Florence, di Palazzo Corsini e di Palazzo Giugni Fraschetti, sede del Lyceum Club Internazionale di Firenze. In quest’ultima, a Dicembre 2012, prende vita il fashion show condotto dal giornalista Ferdinando Berni, in combinazione con il concertista di guitarra flamenca Juan Lorenzo; in passerella una sfilata d’eccezione, con pezzi unici ispirati all’arte, indossati dalle aristocratiche figlie di alcune socie. Negli anni a seguire, le prime collaborazioni con alcuni negozi di Firenze: Flo, un concept store ideato ed inaugurato, in occasione di Pitti Immagine 2011, per dare visibilità a stilisti emergenti; La Gare 24, concept store “à la francaise”, d’ispirazione rétro e fattura sartoriale; Fly Fashion Loves You, un negozio “esperenziale”, che accoglie in modo selettivo nuovi brands.

A settembre del 2015 viene contattata da una personal shopper di Milano, che le chiede di produrre alcune collezioni per le sue clienti, realizzate e vendute con grande successo. Parallelamente al suo lavoro di stilista, collabora come stylist negli shootings con alcuni fotografi di moda.